
Non che Prodi & Co. siano migliori, ma stavolta è sufficiente esaminare i fatti per rendersi conto di quanto Berlusconi e la sua cricca rappresentino un pericolo per la vita civile del nostro Paese.
1. Energia: il governo Berlusconi ha di fatto proibito l’utilizzo di una fonte energetica inesauribile e ecocompatibile al 100% come il biodiesel (semplice olio di semi che ha lo stesso potere calorifico del gasolio) in quanto gli italiani dovevano continuare a comprare il petrolio del suo amico Bush. Da notare che in tutti gli altri Paesi della Comunità Europea il biodiesel e il bioetanolo stanno avendo un grande successo sia per la loro economicità che per la loro ecocompatibilità (hanno bilancio chimico nullo, cioè emettono nell’ambiente la stessa quantità di CO2 che la pianta ha assorbito durante il suo ciclo vitale).
Ma non basta: sia Berlusconi che i suoi probiviri (ad esempio Tremonti) stanno parlando di voler ripristinare il NUCLEARE.
Perché nessuno controbatte? Non ci ricordiamo di Chernobyl? E anche posto che la tragedia di Chernobyl fosse dovuta a una mala gestione “comunista” – come potrebbe insinuare il Cavaliere – perché nessuno parla più del gravissimo incidente alla centrale nucleare di Tokaimura (Giappone) del 20 settembre 1999, quando l’apocalisse fu sventata solo grazie all’eroico sacrificio di diciotto addetti dell’impianto che, consapevoli del fatto che la cosa sarebbe costata loro la vita, andarono a raffreddare il nucleo incandescente con acqua e dei composti chimici speciali per fermarne la fissione, cosa che avrebbe comportato un disastro senza precedenti su scala mondiale?
2. Diritto: il decreto che porta il nome del vicepremier Fini, varata (guarda che coincidenza) all’interno del provvedimento per i giochi olimpici di Torino 2006, annulla ogni differenza dal punto di vista giuridico tra droghe pesanti (eroina, cocaina, crack, etc.) e droghe leggere (hashish, marijuana) altrimenti definite “droghe ricreative” dallo stesso Prof. Veronesi il quale esclude categoricamente che ci sia un nesso tra l’utilizzo di queste sostanze - il cui effetto è del tutto simile a quello di un bicchiere di vino di troppo – e la tossicodipendenza. Ora chi fuma uno spinello, anche episodicamente o per semplice curiosità, verrà trattato alla pari di un cocainomane o di un eroinomane.
Questa legge non poteva che portare il nome di Gianfranco Fini, navigato politico post-missino che quanto a populismo non prende lezioni da nessuno.
Da notare che il governo Berlusconi ha, nel corso della legislatura che sta volgendo al termine, depenalizzato il reato di falso in bilancio, che negli Stati Uniti a cui tanto si ispira Berlusconi è punito con almeno 12 anni di carcere.
Siamo pertanto giunti alla paradossale situazione per cui chi fuma uno spinello va in galera e chi si fotte trenta miliardi resta libero col benestare delle autorità.
3. Nuove tecnologie: il governo Berlusconi ha sprecato tonnellate di denaro pubblico per il cosiddetto “digitale terrestre”, una tecnologia morta ancor prima di nascere che deve la sua fortuna alla scarsissima informatizzazione del popolo italiano e ha come unico scopo l’aumento dei proventi di Mediaset. Il digitale terrestre – di cui Gasparri rivendica i meriti con una sorta di tronfio autocompiacimento – è servito soltanto a vendere partite di calcio e reality show, incrementando vertiginosamente i fatturati della Mediaset e senza dare un contributo in termini qualitativi alla televisione italiana. Da notare che chi ha deciso di acquistare il decoder digitale terrestre ha beneficiato di un contributo statale di 60 euro, pagato con i soldi dei contribuenti.
La Repubblica Italiana si fregia dell’esistenza di un Ministero per le Innovazioni Tecnologiche, con a capo il Ministro (per fortuna senza portafoglio) Lucio Stanca.
In questi ultimi anni in Europa si è molto parlato del VoIP (Voice Over Internet Protocol), una tecnologia che consente di effettuare telefonate tramite internet a costi assolutamente irrisori (si può accedere a questa tecnologia semplicemente scaricando un programma al sito http://www.skype.com e seguendo le istruzioni riportate).
Recentemente lo stesso Ministero degli Esteri ha adottato questa tecnologia per risparmiare sui costi della bolletta telefonica.
Ma il Ministro Lucio Stanca - Ministro del Governo Berlusconi - si è ben guardato dal portare le masse a conoscenza di questa rivoluzionaria tecnologia che avrebbe consentito ai consumatori di risparmiare migliaia di euro l’anno.
4. Politica internazionale: il premier Berlusconi, all’indomani degli attentati dell’11 settembre, ha dichiarato il suo “pieno ed incondizionato appoggio” agli USA per fronteggiare il nuovo spauracchio planetario.
Finito il comunismo in URSS la gente non aveva più paura di nulla.
E solo con una buona dose di paura si riesce nella diabolica impresa di drogare la coscienza collettiva facendo accettare alle masse ciò che in circostanze normali non accetterebbero mai: la dichiarazione di una, due o più guerre al di fuori di una risoluzione delle Nazioni Unite e con motivazioni pretestuose (prima in Afghanistan per la cacciata dei talebani - ex alleati degli USA durante l’invasione sovietica, poi le armi di distruzione di massa in Iraq - mai trovate, poi la dittatura di Saddam Hussein - tiranno che conquistò il potere negli anni ’60 grazie all’appoggio americano), motivazioni che servivano a negare i veri scopi della politica estera americana: il controllo assoluto del petrolio in Medio Oriente e l’immancabile ”indotto” che ogni guerra comporta, ovvero traffico di armi, ricostruzione delle infrastrutture dei Paesi bombardati, etc..
Ora l’Amministrazione Bush fa capire di voler attaccare l’Iran prima possibile.
Cosa farebbe Berlusconi nel caso in cui venisse malauguratamente riconfermato?
Con la politica di vassallaggio verso gli USA l’Italia - che all’epoca di Craxi e Andreotti era un interlocutore privilegiato con tutto il mondo arabo - si è messa in una posizione che definire “a rischio” è veramente poca cosa.
Per aver partecipato a due guerre che il popolo italiano non voleva e che le Nazioni Unite non avevano avallato, il governo Berlusconi ha esposto il Paese a possibili rappresaglie da parte dei gruppi fondamentalisti islamici, che potrebbero concretizzarsi in attentati in cui perderebbero la vita cittadini innocenti.
E l’ipotesi di un attentato di matrice islamico-fondamentalista in Italia è tutt’altro che remota (basti vedere quello che è successo a Madrid e a Londra).
Non solo: grazie alle geniali “uscite” del Ministro Calderoli il governo Berlusconi è riuscito a far stizzire perfino un alleato strategico ed affidabile come la Libia del Colonnello Gheddafi.
Per non parlare poi dell'ultima - penosa - trovata elettorale che ha visto lo stesso premier dichiarare che "nella Cina di Mao i comunisti bollivano i bambini per concimare i campi": può il capo di un governo fare simili affermazioni?
Come ne uscirà l’immagine del nostro Paese, già compromessa da cinque anni di “buffonate di corte”?
Per chi non lo ricorda, Berlusconi è stato anche capace di fare le corna alle foto ufficiali in Spagna nel 2003…. la barzelletta italiana nel mondo non si smentisce mai!!!
Ora che la debacle del berlusconismo è prossima, il “portatore nano di democrazia” cerca di ridurre il gap cantando all’unisono coi suoi giannizzeri la solita canzoncina pre-elettorale: I COMUNISTI VOGLIONO AUMENTARE LE TASSE.
Peccato per loro che la gente sia giunta alla NAUSEA per chi ha dimostrato di governare questo paese preoccupandosi solo di sistemare i propri interessi e che, come ha detto giustamente qualcuno, “nel 2001 ha venduto sogni, ora cerca di vendere paura”.
Meditate, gente, meditate….
2 comments:
Caro Raoul, concordo pienamente sui "quattro buoni motivi per mandarlo a casa", bisognerebbe aggiungerne altri, forse di minore visibilità ma altrettanto validi.
Provo ad elencarne alcuni, senza nessuna pretesa di essere esaustivo:
1) Responsabilità di una riforma del sistema scolastico essenzialmente classista e antidemocratica;
2) responsabilità oggettiva della deriva culturale del paese, attraverso un populismo mediatico in grado di provocare un mutamento antropologico;
3) incapacità di rappresentare l'Italia in un contesto internazionale;
4) incapacità di gestire l'economia del paese.
Molti altri motivi potrebbero essere addotti ma credo che quelli da te riportati sarebbero sufficienti in qualsiasi democrazia a rimuovere elettoralmente chiunque.
Scusa la brevità e la scrittura precaria ma, avendo dei bambini a bollire, mi sono dovuto dividere tra la tastiera e il fuoco.
Volevo solo chiederti se ti avanza un po' di concime per le mie fragole, il compost di bambino non si trova facilmente.
Comunque ti ringrazio per il tuo contributo, e non c'è neanche bisogno di dire che sottoscriverei quanto da te aggiunto.
A presto, un abbraccio.
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